mercoledì 6 febbraio 2013

Balotelli, El Shaarawy, integrazione



Stasera mercoledì 6 febbraio 2013 alle ore 20:15 presso lo Stadio Amsterdam Arena di Amstedam si gioca la partita di calcio Olanda – Italia, valevole per le amichevoli nazionali pre-Mondiali Brasile 2014. La partita sarà trasmessa in diretta tv su Rai uno. Sempre oggi, alle ore 18:30, scende in campo la nazionale Under 21, che ospiterà ad Andria la Germania. La diretta tv di quest’ultima partita è su Rai tre.

Bene fino a qui la cronaca, copiata e incollata perché io il calcio non lo guardo, non lo seguo, non mi piace, fine.
Poi mi capita di subirlo come a tanti uguali a me, che devono fare lo slalom con il telecomando fra canali che a certe ore parlano solo di sport, e sky non fa eccezione, specie quando ti telefona a casa proponendoti un bellissimo pacchetto sportivo.

Ma detto ciò, anzi scritto, questa sera su Rai 3 mi imbatto in un servizio dedicato ai due baldi giovani della foto sopra. Balotelli lo conoscevo già di fama, non mi sta simpatico a pelle, forse perché un po' lo invidio, forse perché ha un'aggressività e un modo di porsi che istintivamente me lo rende antipatico.

L'altro El Shaarawy, non sapevo nemmeno che esistesse fino a stasera.
Il sevizio di RAI 3 era dedicato a loro, esempio di integrazione di due giovani italiani, con cognomi stranieri nel nostro paese, esempio fulgido di integrazione di due giovani lavoratori che sono riusciti a realizzarsi nonostante il colore della pelle o le origini.

Mi è sembrato un servizio degno della vecchia rete 4 di Fede, non di un TG come quello di RAI 3.
Ma di quale esempio andava parlando il commentatore?
Di cosa stava parlando?
I due calciatori non rappresentano i giovani stranieri di seconda generazione nel nostro paese, ma solo loro stessi e gli interessi milionari che fanno girare intorno a loro.
Siamo ben lontani da ogni possibile integrazione, siamo lontani da un'idea di uguaglianza sociale, e lontani da qualsiasi parvenza di equità.
E questi esempi non rappresentano nulla, non dovrebbero nemmeno essere citati, perché sono una presa in giro per tutti quelli che ogni giorno scontano la difficoltà oggettiva di integrazione in un paese come il nostro dove l'unica parità è al ribasso, chi ha meno continua a contare meno e siamo sempre più simili tutti quanti a tanti kunta kinte.
Balotelli è un bel calciatore, lasciamolo dove sta al meglio, in un campo di calcio, e non spacciamolo come esempio di futura integrazione, lasciamo la retorica a chi sa farla.

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