mercoledì 23 gennaio 2013

Shame



Shame , che immediatamente mi riporta a una canzone anni 80 Such a shame ( una tale vergogna) di un gruppo estinto credo i Talk Talk, è un film interessante, non facile, né piacevole, ma interessante, sia dal punto di vista stilistico che contenutistico.
La nudità dei personaggi sia esteriore che interiore arriva dritta allo spettatore, che si trova esplicitata una vita fatta di apparenza dove la vergogna in realtà è l'unico sentimento che non traspare, nella quale il personaggio, un algido e sensuale Fassbender, si aggira in una città priva di energia positiva, dove non esistono relazioni significative se non dal punto professionale e ad un apparente benessere non corrisponde nessuna gioia o felicità  ma solo il bisogno nevrotico e continuo di soddisfare le proprie esigenze sessuali, senza entusiasmo,  senza una soluzione o l'idea di una qualsiasi realizzazione esistenziale.
Non so se si possa ricollegare la nevrosi del personaggio principale a questa nuova forma di dipendenza sessuale che da qualche anno è diventata famosa specialmente quando si devono giustificare le vite dissolute e amorali di famosi personaggi dello spettacolo o della politica.
Credo che certi rapporti interpersonali facciano parte ormai del nostro modello sociale, dove a benessere e soddisfazione dei bisogni primari e secondari spesso corrisponde un senso di vuoto e disperazione, come se tutto ciò che fa parte dei rapporti affettivi sia divenuto un accessorio più o meno sacrificabile.
Questo è un film che possono capire molto bene quelli che hanno rinunciato da tempo alla socialità per una più o meno quieta solitudine.
In programmazione su Sky.

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