martedì 8 gennaio 2013

polizia locale, elezioni politiche, guerrieri della notte




Sono a casa. Una fascite plantare che mi da il tormento da mesi mi ha costretto a un forzato periodo di riposo.
Questo per dire che sono in malattia, non potendo attribuire questa mia condizione a un fatto professionale e non posso farlo perché la legge non me lo consente, visto che noi agenti della Polizia Locale, siamo considerati semplicemente dipendenti degli enti locali.

Non vi smuove qualcosa a livello di stomaco, colleghi?
Non possiamo sempre dire:
 chi se ne frega, meglio essere semplici dipendenti comunali, purtroppo a volte con pistola e manganello, che  poliziotti.
I poliziotti, i carabinieri, hanno responsabilità, noi fino a quando saremo considerati dipendenti comunali non le avremo.

Non è vero colleghi, non è più vero, svegliatevi, noi abbiamo le stesse responsabilità delle altre forze dell'ordine, pensate al collega trucidato a Milano, peccato che non abbiamo gli stessi diritti, le stesse tutele.
Una tallonite per me è malattia, per un poliziotto può diventare malattia professionale, e almeno consentirgli di non spendere i soldi che sto spendendo io fra planari, ortopedici, scarpe, etc etc.

E' solo un esempio.

Costretto a casa mi sono riguardato l'inizio dei Guerrieri della notte, film mitico della mia adolescenza.
All'inizio il capo della gang più numerosa della città davanti a tutte le bande riunite in assemblea ricorda loro la forza dell'unità.
60000 mila soldati tutti uniti, un niente se divisi.
Coincidenza vuole che anche noi in Italia siamo circa 60000 agenti, migliaio più migliaio meno.
Mille comuni, mille divise diverse, con la pistola, senza, con il manganello, senza, con indennità o senza indennità.
Siamo un esercito diviso, frammentato, debole, senza una guida.

Divisi siamo niente, non andremo da nessuna parte.

Solo la legge di riforma voluta dal SULPM può sanare le contraddizioni e spero che gli altri sindacati lo capiscano.
Adesso, fra meno di due mesi ci saranno le elezioni.
Fino ad oggi né la destra né la sinistra ci hanno considerato, rimandando, ascoltando i prefetti, prendendoci in giro.
Noi rappresentiamo una piccola ma significativa parte dell'elettorato, 60000 divise più mogli, figli, genitori, nonni, arriviamo forse a 100000 voti.
Facciamoglielo capire, facciamoglielo credere.
Loro continuano a promettere cose assurde, ci vogliono fare credere che toglieranno l' imu, che abbasseranno le tasse. che penseranno ai più deboli, noi andiamo da chi seriamente ci può dare una nuova legge, una nuova dignità, andiamoci insieme, né destra né sinistra. facciamogli capire che possiamo spostare una piccola ma agguerrita fetta dell'elettorato, forse qualcuno ci ascolterà.

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