martedì 31 luglio 2012

federica pellegrini quella dei pavesini


Questa sera la ragazza che sta mangiando i pavesini nuoterà nella sua specialità i 200 non so bene quali ma fa poca differenza perché io non la vedrò.
Oggi per radio dicevano che tutti gli italiani stasera tiferanno per lei.
Tutti tranne me.
A me lei non piace, non mi piace la pubblicità per la quale avrà guadagnato qualche soldo, mi piace Giacobazzi ( mi pare) che riesce a scherzare sullo spot.
Questi sportivi ... sponsorizzati ... santo cielo se la tirano assai, sanno poco di sport molto di gossip, viaggiano con gli agenti dietro e forse hanno anche guardie del corpo e guadagnano perché loro hanno fatto tanti sacrifici per arrivare fino al podio.
Alzatacce, allenamenti massacranti tutti i giorni e vasche su e giù.
Che grande sacrificio.
Che grandi eroi i nostri sportivi.
Penso agli operai della fabbrica sequestrata in puglia, l'Ilva con 8000 lavoratori sull'orlo del dirupo da una parte il disastro ambientale e dall'altra la disoccupazione.
No, mi dispiace, il mio nazionalismo si ferma lì.
Non le guardo le olimpiadi e non tifo per nessun sportivo, le olimpiadi le stiamo già disputando e quelle fanno scappare da ridere, noi stiamo concorrendo per arrivare all'inverno nella speranza che non ci taglino anche le tredicesime.
Spero almeno che ci lascino i pavesini.

venerdì 27 luglio 2012

crisi finanziaria quale risposta immediata?



Un collega mi passa l'Avvenire quotidiano cattolico che  predilige e mi consiglia di leggere il fondo di Leonardo Becchetti e vi consiglio di leggervi il blog linkato.
Cito dal suo editoriale:

Basta con questa finanza capace di sfornare scandali a ripetizione, insostenibile e continuamente sull'orlo del fallimento, animata non più dall'avidità  dell'homo economicus, ma dai movimenti ciechi e ancora più parossistici di algoritmi automatici costruiti per realizzare profitti attraverso migliaia di operazioni a piccolo termine.

Come mi era già chiaro siamo ostaggio di macchine pensanti al servizio di altri uomini senza scrupoli che sulle speculazioni finanziarie che avvengono alla velocità della potenza di un processore determinano crisi economiche fittizie, condizionano i mercati, e attualmente ci tengono tutti in ostaggio.
Che fare? La risposta di Becchetti è chiara:

Essenziale accanto alla manovra della BCE è varare una tassa sulle transazioni per eliminare il trading ad alta frequenza di cui nessuno sente il bisogno. Insieme a questa serve la separazione fra banca commerciale e banca di affari e una vera azione di antitrust nei confronti delle banche troppo grosse per fallire.

Sembrano operazioni facili vero? Ma le banche non saranno oggi quello che erano i latifondisti in Italia dopo la prima guerra mondiale? Temo che le banche non abbiano nessuna intenzione di perdere potere e denaro in questo momento a costo dell'incolumità del mondo intero, spero di sbagliarmi.
Un'altra riflessione, tutto questo parlare di crisi dei mercati non deve distoglierci dai nostri consueti problemi, basta guardare la televisione in questi giorni, la Lombardia, motore trainante del paese si ritrova con il governo della regione indagato, l'avreste mai detto?
E non credo che questo fatto sia collegato alla crisi economica globale, questo è un fatto tutto italiano.
Siamo circondati, l'unica speranza è nel lavoro incessante degli uomini onesti qualunque carica ricoprano, ci sono bisogna imparare ad ascoltarli.

  

lunedì 23 luglio 2012

profilage


Questa giovane attrice francese, Odile Vuillemin è a mio avviso l'asso nella manica di questa serie francese interessante ma non geniale, abbastanza infarcita di luoghi comuni e personaggi già utilizzati in serie simili come ad esempio, l'americana Criminal Mind.
Ma lei fa la differenza, estremamente femminile, fragile, ingenua, sensuale nella sua assoluta inadeguatezza alla cosiddetta normalità, con un abbigliamento e un modo di muoversi nel mondo che la differenziano da tutti gli altri.
La giovane profiler è una traumatizzata con padre psicotico e assassino della madre, omicidio al quale ha assistito in tenera età.
Da quel trauma nasce la sensibilità alle diverse sfaccettature della mente criminale  che caratterizza il personaggio.
Niente di geniale, ma tutto ben congegnato, non ultima la bellissima ambientazione in una Parigi una volta tanto visibile e fotografata con maestria.
Gli amanti della grande metropoli ringraziano.
Su fox crime.

venerdì 20 luglio 2012

la strage di denver



Un giovane uomo travestito, sembra come uno dei cattivi del film della saga di Batman, entra in un cinema e uccide 12 persone ne ferisce una cinquantina e si fa alla fine arrestare senza opporre resistenza.
Le immagini confuse di un filmato amatoriale entrano in casa dal televisore e sembra davvero un film, perché la realtà americana vista da casa mia sembra lontana e a volte incomprensibile.
In America le armi sono ancora alla portata del primo squilibrato di turno, in questo caso uno studente di medicina di 24 anni appena ritirato dagli studi che per qualche motivo ha deciso di entrare nella finzione cinematografica, nella storia, e vivere per qualche istante la magia della scena conquistandosela tutta con le armi in pugno.
La realtà americana a volte è sorprendente, tutte queste stragi annunciate sono sicuramente sintomo di uno squilibrio psico sociale che non turba le grandi case produttrici di armi che in America sono ancora in grado di condizionare scelte politiche evidentemente.
Non colpevolizziamo Batman, e non cominciamo a prendercela con la violenza solo immaginaria e allucinata di certo cinema, la saga del pipistrello è una delle più belle fra quelle che il cinema ha dedicato a un super eroe per eccellenza e i film precedenti lo testimoniano.
Cominciamo a chiederci come mai, negli Stati Uniti le armi sono ancora alla portata di tutti e come al solito la conclusione è la medesima.
Il potere nel mondo lo detengono pochi sicurissimi eroi del male, se ne fregano di noi e del nostro benessere, loro vogliono solo continuare ad arricchirsi, come in uno spettacolare film d'avventura dove neanche Batman può vincere, perché contro il potere dei soldi non vince nessuno, perdono però i genitori di quei ragazzi andati al cinema per divertirsi che non torneranno più a casa.

giovedì 19 luglio 2012

quando si dice finire in bellezza



Ieri sera ultima presentazione a Monghidoro, una piccola platea in una delle piazze più belle del paese, la cosiddetta Cisterna.
Lorenzo Fazio, giovane consigliere comunale ha condotto come al solito brillantemente la presentazione e Marco Piovella ha letto alcuni brani del romanzo.
Dopo, come tradizione, abbiamo cenato alla Petroniana, ristorante di pesce, come i signori.
Ho scoperto che in quell'ottimo ristorante passano Morandi, Antonacci e tanti altri personaggi più o meno famosi, perché Monghidoro piace alla gente che piace a quanto pare.
E ora, a bocce ferme un bilancio.
Sono stanco.
Non sono un commerciante di libri e non ho una vita mondana molto vivace, le mie uniche uscite in pubblico sono quasi sempre presentazioni di libri per il resto conduco una vita appartata se si esclude il mio lavoro e forse anche a causa di quello.
Mi sono speso, come al solito, per questo romanzo, ce l'ho messa tutta, ho scritto, regalato copie, sorriso, incontrato gente, invitato sconosciuti alle mie presentazioni, cercato invano di arrivare a un giornale, a un giornalista.
Adesso posso dire in tutta coscienza di avere fatto tutto ciò che era in mio potere per dare risalto al mio umile lavoro e quindi posso anche decidere di fare vacanza da presentazioni e impegni almeno fino al prossimo romanzo se mai ce ne sarà un altro.
Posso tornare a dedicarmi alla scrittura che alla fine è la cosa più importante per me e al lavoro che mi permette di mantenere viva questa simpatica ossessione.
Il mondo dell'editoria è fittizio, come quasi tutto ormai in questo paese in crisi, per fortuna ci sono realtà concrete piccole e coraggiose come Eclissi.
Grazie a Eclissi per avermi dato un'opportunità e buona estate a tutti.

martedì 17 luglio 2012

l'ultima condanna a morte in italia


Ritornando da Torino ho divorato in poche ore un libro che ha lo stile e il passo di un saggio storico giornalistico e l'atmosfera di un noir dalle tinte fosche. Lo ha scritto un giornalista, Renzo Rossotti che non conoscevo e mi perdoni l'ignoranza.
Tale libro, 150 pagine circa, in un'edizione molto spartana, è la cronaca di un efferato omicidio avvenuto nel 1945 quando ancora l'ombra cupa del conflitto pesava sul paese dilaniato,  s'intitola Villarbasse  cascina fatale ed è scritto in stile giornalistico con un retrogusto particolare come se fosse cronaca di allora non so se per uno stile scelto dallo scrittore o per una sua impronta generale, ma si legge come un fumetto scivolando pagina dopo pagina alla ricerca dei perché e dei colpevoli come in un giallo di fantasia.
Ma la riflessione che rimane a posteriori è sulla pena di morte, perché i colpevoli furono fucilati e quella fu l'ultima esecuzione capitale avvenuta in Italia.
Noi viviamo in un paese civile, si fa per dire, in un'Europa civilissima, dove un norvegese può trucidare 69 giovani di sinistra per un fatto ideologico e sorridere alle telecamere mentre il suo avvocato ne chiede l'assoluzione.
Viviamo in un pianeta civilissimo dove giustamente la pena di morte è retaggio di paesi totalitari.
Ma permettetemi di avere dei dubbi, non sono mai stato un buonista, e non vorrei mai avere come vicino di casa uno che ha ucciso barbaramente, per un qualsiasi motivo, la propria madre, il proprio figlio, un vicino di casa, che ha commesso omicidi terroristici senza pentirsi mai e la lista potrebbe continuare quasi all'infinito.
Quindi quale soluzione?
Di fronte all'abominio, alla crudeltà gratuita, alla ferocia ingiustificata lascio ai posteri, che immagino sempre più civili,  l'ardua sentenza, e vi affido alla saggezza degli italiani del primissimo dopoguerra consigliandovi la veloce lettura di questo libercolo e al pensiero di Rossotti che ho appiccicato sotto.
Come al solito sospendo il giudizio, lo tengo per me, inattuale come non  mai.



Anche la Giustizia ha i suoi tempi, vorremmo quasi dire le sue mode. Potevano, assassini di una tale spietata ferocia, essere pienamente consapevoli di ciò che stavano facendo? Oggi la domanda sarebbe questa. E, quasi di certo, la risposta degli illustri periti sarebbe “no”. Può una ragazzina essere totalmente consapevole di ciò che fa mentre uccide a coltellate la madre? No. Può una madre, freddamente, uccidere il proprio bambino, ben conscia di ciò che sta facendo, di ciascun gesto, dei colpi vibrati? Certamente no.
Renzo Rossotti


Renzo Rossotti
VILLARBASSE, CASCINA FATALE, pp.159 - Euro 9,80
Editrice Il Punto, Torino

lunedì 16 luglio 2012

la metropolitana di Torino



Ho trascorso l'ultimo fine settimana a Torino, bella città, non c'ero mai stato, solo di passaggio.
Con alcuni amici torinesi sono andato a passeggio per il centro, discretamente pulito e controllato, unico neo molti zingari questuanti, male comune delle grandi città, e mi fermo qui con le considerazioni, non voglio essere tacciato di razzismo.
Volevo invece fare un piccolo accenno alla loro metropolitana, automatica, modernissima, controllata da telecamere, sicura, non è possibile buttarsi sotto i binari ad esempio, velocissima, un euro e mezzo per 90 minuti di percorrenza, che possono essere utilizzati dopo sui bus.
Collega due capi della grande città italiana e lasciando l'auto in un parcheggio scambiatore si può in pochi minuti arrivare in centro.
Poi ci sono i vecchi tram e la città è utilizzabile, fruibile, accogliente.
Considerazione finale.
Possibile che Bologna non possa seguire l'esempio di Torino?
E non venitemi a dire che è città medioevale e quindi non si può.
Chissà cosa ne pensa il mio esperto preferito, l'amico Roberto Amori, anzi adesso vado a chiederglielo.

giovedì 12 luglio 2012

Cielo d'agosto, saldi di stagione



Ultimissima presentazione in collina alta, Monghidoro, 800 metri credo, portatevi un golfino come si dice a Bologna.
Mercoledì 18 luglio 0re 21, la collocazione esatta non la conosco nemmeno io, nella piazzetta chiamata Cisterna? Forse.
Monghidoro è piccolo come paese quando arrivate chiedete, difficile perdersi vi direbbe Dalla.





martedì 10 luglio 2012

cercasi produttore per piccola serie di successo




Avevo un desiderio scrivere romanzi e magari pubblicarli senza spendere una lira.
Il sogno si è realizzato, sto scrivendo, sto pubblicando.
Come fanatico amante del cinema d'azione e della fiction adesso ho un altro sogno, vedere un mio libro diventare un film, una fiction televisiva, un'allucinazione collettiva.
Lo so è un sogno presuntuoso, ma sognare non costa nulla e intanto vi passo la bella recensione di un giovane regista/sceneggiatore che non conoscevo e che in totale autonomia ha scritto una bella critica di belva di città.
Adesso almeno il sogno lo posso condividere con qualcuno più giovane di me.
Se cliccate sotto potete leggere l'articolo di Massimo Versolatto, che  il futuro sia lastricato d'oro e diamanti per lui e per quelli come lui.

Belva di città

domenica 8 luglio 2012

x men l'inizio



X Men  l'inizio è un film sulla diversità, sull'incapacità innata dell'uomo comune di accettarla, sull'orgoglio di chi, consapevole di essere diverso, riesce a vivere il suo modo di essere a testa alta.
In fondo gli x men lo dicono, non interessa a loro vivere insieme ai normali.
In fin dei conti cosa significa essere "normali"? Questa mattina probabilmente voleva dire infilarsi in autostrada e farsi tre ore di fila per il mare, fare il tifo per la campagna acquisti della squadra del cuore, riuscire a evadere il fisco nonostante il povero Monti, guidare una moto con un casco non omologato come George Clooney sul suo Harley Davidson, partecipare tutti insieme a un brutto concerto pro terremotati ... a proposito, come  terremotato ringrazio, trattare gli altri come altri, poiché diversi da noi stessi, gli unici ad avere tutti i diritti.
Ci penso e mi piace l'idea di essere diverso, con le mie fobie nei confronti della massa, le mie manie nei confronti del rispetto di regole condivise, la consapevolezza ultima che mi piace fare parte di una minoranza, quella che si schifa il calcio, i fenomeni di massa, e le vacanze agostane.
Mi piacciono gli x men, mi piace Raven/Mystica: mutaforma,  mi 

piace Hanc Mc Coy/ bestia che cerca di diventare normale 

creando un siero che alla fine lo tramuta in bestia definitivamente.

Mi piacciono i poteri degli x men, sanno di anni 60, di fumetti, di 

fantasia.

Anch'io mi sento diverso, vivo nella mia bolla d'aria, mi muovo fra 

la gente con una divisa spesso additata con orrore,  credo in valori 

strani  ormai quasi esilaranti, e  nelle notti di luna piena mi

 trasformo. 

L'ultima affermazione non  è vera, però mi piacerebbe.

mercoledì 4 luglio 2012

spending review






Da Sapere.it:

La traduzione dall’inglese della dicitura 'Spending Review' significa “revisione della spesa” e nella finanza italiana è stata introdotta dall’ex Ministro dell’Economia Padoa Schioppa, facente parte dell’esecutivo nel Governo Prodi

In pratica si tratta dell’analisi dei capitoli di spesa nell’ambito dei programmi delle attività da attuare da parte dei singoli dicasteri al fine di individuare le voci passibili di taglio, per evitare inefficienze e sprechi di denaro.
Il focus di questa azione di bilancio è quello di pervenire a un più efficiente controllo 
nell’utilità effettiva della spesa pubblica.





Cominciamo dal significato delle parole.
Penso a mio padre, se fosse vivo chiederebbe forse a me il significato di queste due parole che s'inseguono in tutti i notiziari 10/20/ 30 volte al giorno.
Quando ero giovane e militante ricordo come nelle sezioni ci ricordavano di come il potere si nutra della nostra ignoranza.
Il popolo ignorante è la prima arma di chi comanda.
Molti italiani conoscono la formazione della squadra del cuore, ma non sanno nulla di crisi dei mercati o di riduzione della spesa e li incontri nelle loro macchinette in fila per il mare il sabato mattina, ore 11e ti chiedi perché non s'informano neppure dell'orario migliore per andare al mare.
Basterebbe ascoltare isoradio.
O forse agli italiani piace partecipare e la fila in autostrada è una forma di condivisione.
Uno di questi giorni proverò a parlare di crisi finanziaria, crisi dei mercati.
Ma è materia difficile, ci vorrebbe un traduttore, uno che possa spiegare a me e a un virtuale anziano curioso, come siamo finiti in questa simpatica congiuntura.

martedì 3 luglio 2012

criminal mind 7 fine stagione



Mentre l'italia perdeva gli europei io guardavo le ultime due puntate di criminal mind 7.
Diciamoci la verità, mi piace la serie che si occupa dei cattivi cattivissimi, quelli che mangiano i bambini, sezionano le mamme, cannibalizzano il prossimo, perché hanno avuto traumi irrisolti nell'infanzia con la nonna che li picchiava e li chiudeva negli stanzini bui etc.
I ragazzi sono bellissimi nelle loro caratterizzazioni.
L'agente di colore ma non troppo, bello, forte coraggioso e preparato, il capo alto, bello, e triste, con bimbo orfano di mamma e il grande Mantegna che io conosco dai tempi nei quali interpretava film di spessore con registi teatrali ( la casa dei giochi).
Diciamo che nel tempo anche questa serie, che io amo, sta scontando un pò di stanchezza.
Gli eroi stanno diventando un pò fumettistici o forse lo sono sempre stati e poi la conclusione di serie con matrimonio festoso nel giardino dell'agente  Rossi e una protagonista che sta per andarsene di nuovo.
Un pò troppo melensa.
Ma del resto sono agenti dell' FBI, a loro perdono quasi tutto.

lunedì 2 luglio 2012

spagna italia 2012: l'italia s'è desta?


Quanto mai inattuali le mie considerazioni il giorno dopo la finale degli europei, ma cosa rischio in fondo? Perderò qualche contatto su facebook, qualcuno mi darà del coglione, del frustrato e dello scrittore fallito, ma devo dirvi la verità, devo dirla tutta.
Viva la Spagna.
Abbiamo perso 4 a zero e io ieri sera l'ho capito solo perché alle 22 e trenta circa non si sentiva volare una mosca dalle mie parti e  ... che sollievo.
Non ci sono stati ferimenti con colpi d' arma da fuoco di bambini come è avvenuto dopo la semifinale.
Non ci sono stati 30000 euro di danni ai mezzi pubblici bolognesi, come dopo la semifinale.
I miei colleghi non hanno rischiato un gioioso linciaggio che ogni volta rischiamo quando l'italia calcistica vince.
Perché italia che vince sul campo da calcio autorizza qualsiasi scemenza al di fuori, teppismo, pestaggi, danneggiamenti e guerriglia urbana, ma chi se ne frega quando si vince si vince.
Non hanno vinto i nostri gladiatori milionari, chissà se adesso si potrà sussurrare qualcosa su calciopoli, visto che la sconfitta forse non consentirà sconti davanti alla giustizia, la vittoria forse l'avrebbe permessa.
Abbiamo perso.
Forse adesso possiamo tornare a guardare il futuro con occhi bene spalancati e non venitemi a raccontare che in questo periodo di crisi almeno una vittoria ci avrebbe dato una spinta positiva e ottimistica perché questa è una balla per gli ingenui.
Io salto le vacanze quest'anno per la crisi e l'avrei fatto comunque, a me la vittoria dell'Italia non avrebbe scaldato neanche per un istante la pancia.
La sconfitta invece pareggia i conti.
CASCA IL MONDO CASCA LA TERRA, TUTTI GIU' PER TERRA.

Speriamo che l'Italia quella vera quella che continua a lavorare anche con quaranta gradi percepiti oggi si rimbocchi le maniche senza nascondersi dietro i soliti falsi miti.
Buona estate Italia.

domenica 1 luglio 2012

presentazione san lazzaro




Ricordo l'editore che mi disse bisogna uscire con il romanzo in estate con un titolo così.
Sicuramente ieri sera il mio romanzo era in perfetta sintonia con un caldo tropicale da togliere il fiato e le forze.
Nonostante tutto siamo sopravvissuti e alcuni coraggiosi si sono presentati all'appello per la mia penultima presentazione dell'anno.
Ho trovato nuovi potenziali lettori e ho scoperto la festa dell'Unità di San Lazzaro.
Grazie all'organizzazione a Roberta Ballotta e ai tanti volontari della festa, sempre più anziani ma coraggiosamente in prima linea nei ristoranti e nei luoghi d'incontro.
Ultimo appuntamento con Cielo d'agosto a Monghidoro il 18 luglio, e speriamo in un clima più mite.
Dimenticavo forza Italia, stasera il cervello si ferma, per lasciare posto alla pancia, speriamo senza feriti o danni, come al solito.