domenica 22 aprile 2012

Cattedrale


Il pavone che con il suo suono sgraziato e spaventoso accoglie la coppia americana in visita al collega di lavoro con moglie e quel calco di denti storti come un soprammobile in bella vista a ricordare eterna gratitudine e il bambino più brutto del mondo, sono solo alcune immagini rimaste nella mia corteccia cerebrale dopo avere letto questa mirabile raccolta di racconti del grande Raymond Carver.
Difficile da raccontare, necessario leggerlo.
Sicuramente nella sua esperienza di scrittore definito superficialmente minimalista, è forte la presenza dell'alcolismo, con i suoi demoni e i suoi rimorsi.
Sicuramente la sua prematura scomparsa è legata ad uno stile di vita strappato e consumato, un buttarsi via in momenti difficili dove lo scrivere non poteva permettergli di campare ma prepotentemente gli chiedeva di diventare parte essenziale della sua vita.
Non amo i racconti, ma cercherò di scriverne qualcuno dopo averlo letto nei suoi migliori libri, bisogna imparare dai grandi e cercare di migliorare, non copiandoli, ma sicuramente prendendoli ad esempio.

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