giovedì 29 marzo 2012

Senza Fede



Dando una rapida scorsa a Wikipedia e prendendo per buona la biografia di Fede rimango impressionato dalla mole di cose fatte da questo uomo, uno dei giornalisti più discussi, criticati, giudicati della televisione.
In realtà il ricordo più vivido del suo essere giornalista per me è quella della storica immersione di Enzo Maiorca quando sulla sua strada subacquea ebbe la sventura di collidere con tal Bottesini, inviato Rai.
Memorabile la sequela di imprecazioni, bestemmie e improperi che Maiorca riuscì, comprensibilmente, a esternare in tale occasione, in sottofondo ricordo la voce simpatica di Fede che riuscì comunque a commentare il disgraziato tentativo.
Di Fede diranno di tutto e di più in questi giorni.
Molti diranno che finalmente se n'è andato uno degli ultimi fedelissimi del Berlusconismo quasi a sancire la fine di un impero, altri diranno che finalmente è uscito di scena un pessimo giornalista.
Io non entro nel merito, sicuramente credo che a 81 anni esca di scena un pezzo della nostra storia televisiva.
Fede, che non ho mai seguito molto nel suo lungo sodalizio con Fininvest, è sempre stato molto coerente con il suo personaggio, grande giocatore, dicono le leggende, ha giocato fino in fondo la sua partita ed è arrivato a una veneranda età a dispetto di chi per anni lo ha giustamente o meno attaccato.
Da oggi siamo senza Fede, ma attenzione, lui lo conoscevamo sapevamo chi era.
Sono molto più temibili quelli che si ergono a paladini dell'onestà intellettuale , raccontandoti la loro verità, spacciandola come universale.

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