giovedì 29 dicembre 2011

il grinta



Ho visto Il grinta remake di un meno fedele adattamento cinematografico di un romanzo di Charles Portes.
Non ricordo la versione con John Wayne anche se l'ho visto di sicuro.
Mi è piaciuta questa nuova versione con uno degli attori americani che prediligo Jeff Bridges.
Il film ha pochi personaggi la quattordicenne scafata e risoluta che vuole vendicare la morte violenta di suo padre, bene interpretata da una giovane attrice che non conosco Hailee Steinfeld, lo sceriffo che l'aiuterà nell'impresa il grinta interpretato dal grande Bridges e un ranger del Texas il bravo Matt Damon.
Al di là della vicenda ho ritrovato la ruvida consistenza del western classico, le armi devastanti e semplici dei fuorilegge, gli inseguimenti e le sparatorie.
E' una storia, una splendida avventura narrata con la consueta maestria dai fratelli Coen.
La vita e la morte, il dolore e la fatica si mescolano nel film, dove la natura prevale come al solito su tutto e dove non c'è una morale unica e definitiva se non quella della precarietà del nostro tempo sulla terra e della difficoltà di una sola etica buona per tutti.
La frase conclusiva della protagonista femminile ormai anziana è esplicativa dell'intera vicenda.
Il tempo ci sfugge.
Non è sempre così per tutti noi?

mercoledì 28 dicembre 2011

terranova finale di stagione

Finale di stagione per Terranova la fiction jurassica firmata Spielberg.
La puntatona finale è stata divertente.
I cattivi terrestri sono molto cattivi e vogliono colonizzare la Terra ancora incontaminata per succhiarne le risorse replicando l'ottimo lavoro di sfruttamento e distruzione che ci ha condotti fino alla nostra attuale situazione.
Terranova è una favola ecologista, ha tutti gli ingredienti della tragedia greca, con tanto di rapporti edipici e scontri fra eroi contrapposti.
Mi piace,  chi mi conosce penserà a un commento scontato, ma in questo momento di vuoto e disgregazione è affascinante immedesimarsi in questi sopravvissuti allo sfacelo.
Immaginate una seconda possibilità in una Terra di nuovo vergine?
Come non desiderarlo un mondo intero con cui giocare?


domenica 25 dicembre 2011

è morto un partigiano

La notizia della sua morte arriva nel giorno di natale 2011. Cerco di dare un signficato a questa coincidenza, ma in realtà non trovo nulla se non un altro pezzo della mia memoria storica e politica che se ne va.
Era un uomo che aveva il coraggio di dire ciò che pensava senza compromessi e buonismi.
Mi mancherà.
Mancherà al paese.
Penso  che lui non si meritasse l'italia di oggi, né lui né tutti quelli che come lui hanno lottato per la democrazia, quella democrazia svuotata ormai di qualsiasi significato.
Da oggi siamo più soli.


venerdì 23 dicembre 2011

walking dead 2 a Natale

Chi sta guardando Walking dead 2 come me non può avere dimenticato la scena congelata nell'immagine conclusiva che dà l'appuntamento a tutti dopo Natale.
C'è qualcosa di pudico nella programmazione televisiva natalizia.
Deve andare in onda il meglio in senso buonistico e allora vai con cine panettoni, cartoni animati, favole natalizie etc.
Devo ammetterlo, a me piacciono tutte queste cose mi ricordano un tempo  nel quale ero fanciullo,   mi accontentavo di molto meno, aspettavo con trepidazione i cartoni animati della Disney,  i soliti film natalizi,  La vita è meravigliosa o Una poltrona per due e la lista sarebbe lunga.
Ma l'ultima puntata di Walking Dead 2 è molto natalizia.
Mi ha ricordato che il mondo, quello vero, non è natalizio, non promette nulla di buono, ci sono esseri famelici là fuori che ci vogliono mangiare e non sono zombee, noooo sono molto peggio.
Rubano, corrompono, evadono le tasse, portano i denari all'estero e uccidono le nostre speranze.
Sono peggio degli zombee di Walking dead due perché quelli almeno li puoi eliminare.
L'ultima scena prima della pausa natalizia è geniale.
Cosa c'è di più doloroso della fine di una speranza?
Rendersi conto che la speranza è diventata un incubo.
Il Natale ritrova la sua giusta connotazione e domani vado a lavorare più tranquillo, la realtà amici miei è molto poco natalizia e il Natale o lo trovate dentro di voi o potete anche fare finta che non esista.
A proposito ... auguri

martedì 20 dicembre 2011

no woman no cry




Una puntata del Grande Fratello è per me meglio di un'antinfluenzale che quest'anno ho deciso di non fare.

Immagino cosa penseranno i puristi : sei scemo, come fai a guardare quella schifezza, cosa ti passa per la testa, etc etc.
Intanto quelli sono giovani e a volte belli, giovani italiani e se ti piace scrivere inventando storie può essere utile avvicinarsi a questi prototipi giovanili, selezionati come polli d'allevamento, vero, ma pur sempre affini a tutti gli altri ventenni allo sbaraglio.
Quest'anno noto come al solito le lacrime che sapientemente il Grande Fratello riesce a provocare.
Ma la nota interessante è la facilità del pianto e le cause.
Queste cavie da laboratorio costrette a convivere per sei mesi basando la quotidianità sulla reciproca capacità di comunicare, amare, scontrarsi, giungere al conflitto e poi riappacificarsi all'infinito, dicevo questi giovani eroi del nulla quotidiano piangono, e lo fanno tutti, indistintamente, uomini e donne.
Cambia la qualità chiaramente.
La giovane Adriana che mi ricorda il famoso film di Stallone, ieri sera ha pianto disperatamente ascoltando la lettera del papà ritrovato, un pianto disperato, aspirato, urlato, esagerato, paragonabile solo al pianto di un sopravvissuto ad una alluvione, o un' operaia appena licenziata, una madre che ha appena perso suo figlio e tutto ciò che di più doloroso vi viene in mente.
Il pianto del Grande Fratello non ha niente di reale, solo la potenza della deflagrazione, come una pistola a salve.
E' un pianto senza pudore, provocato il più delle volte da cause fittizie, inventate ad arte dai geni della produzione.
Cosa si cela dietro alla volontaria autoreclusione di tanti giovani virgulti?
Cosa può provocare una tale reazione emotiva?
Quanto la realtà può cambiare per tanti esseri umani divisi dal mondo cosiddetto reale solo da una serie di specchi?
Rimane materia di analisi interessante non trovate?
Fuori il mondo sta andando a rotoli, ma là dentro si piange a dirotto quasi a comando.
Fuori un Ministro piange sulla manovra.
Dentro un ragazzone piange per un cappello di paglia ritrovato.
Realtà, fantasia o pura follia?


sabato 17 dicembre 2011

casalinghe americane disperate fine corsa

Arrivati all'ottava stagione si chiude una serie fortunata e super sfruttata.
Come tutte le idee geniali si è andati oltre ogni possibile successo, continuando a utilizzare le simpatiche ricche casalinghe insoddisfatte oltre il limite della creatività.
Era tempo che le casalinghe ci salutassero.
Mi mancheranno.
L'ironia, l'intelligenza dei dialoghi, la crudeltà raffinata dei personaggi, un genio molto poco americano che mi fa pensare a come nel tempo gli sceneggiatori americani siano cresciuti.
Queste casalinghe un pò figlie di quella bellissima commedia americana intitolata American Beauty sono il simbolo di qualcosa di inesistente in realtà, una società tanto edulcorata quanto inconsistente.
Ma i loro percorsi mentali, i piccoli grandi drammi familiari, la ricerca sfrenata di tutto ciò che è superfluo, l'ostentata opulenza oltre ogni ragionevole pudore, tutto compone un puzzle grottesco e intrigante che mi ha divertito parecchio.
Le attrici protagoniste della serie hanno trovato fama e ricchezza.
Tutti contenti quindi.
Speriamo in fortunate e geniali serie per il futuro, che ci aiutino a dimenticare i veri drammi quotidiani.
In fin dei conti è questa la funzione più importante della buona fiction televisiva.

martedì 13 dicembre 2011

horror american story


Ho iniziato a vedere horror american story per caso.
L' horror non è il mio genere prediletto se si escludono alcuni romanzi del grande King.
Questa serie televisiva abbastanza lunga, 12 puntate, mi ha conquistato molto lentamente fra scetticismo e ilarità.
All'inizio mi sembrava troppo irreale e poi come nei migliori incubi ho cominciato a dimenticarmi della necessità di ricollegarmi alla realtà e ho iniziato a divertirmi.
La scena si svolge soprattutto in una antica casa vittoriana, bella, cupa, piena di stanze e cantine minacciose.

Nella casa sono morte un sacco di persone e molto male.
Adesso è popolata di fantasmi e una complicata famigliola americana decide di andarci a vivere investendo tutti i risparmi nell'incauto acquisto.
In un momento di grave crisi economica non è saggio acquistare una casa infestata di fantasmi.
Questa è la morale della serie.
Spicca una grande Jessica Lange.
Bravini tutti quanti, compresa un'attrice down mai vista prima.
L'horror è un buon pretesto per parlare di noi, del nostro modello sociale, degli orrori quotidiani quelli che non necessitano di fantasmi.
Per chi ama i fantasmi e le storie piene di sangue e brutti propositi è altamente consigliato.

giovedì 8 dicembre 2011

Monti da Vespa ... perché?


Ce lo stiamo chiedendo a Bologna, fra amici e colleghi, negli spogliatoi, dopo la partita di calcetto, al bar e sull'autobus ... perché?
Era necessario?
Monti ha pensato che gli italiani avevavo bisogno della benedizione di Vespa per potere digerire meglio l'aumento della benzina?
Adesso Vespa penserà, a ragione, che tutti devono passare dal suo salotto.
Non era necessario Presidente, poteva risparmiarsi una serata e dedicarla a un bel film, uno di quelli natalizi tipo La vita è meravigliosa, parla di buoni sentimenti ed equità sociale, ha presente?


mercoledì 7 dicembre 2011

ciao Fiorello


Quanto mai inattuali le mie considerazioni.
Fiorello ci lascia, beato lui, adesso potrà godersi un meritato e glorioso riposo.
Bravo, bravissimo, ultimo vero showman ha detto Benigni soprattutto dopo l'uscita di scena del grande vero comico italiano ... l'ha detto lui e come non essere d'accordo?.
Benigni non mi ha convinto.
Non ha convinto solo me? Probabile.
A volte penso che un mito deve solo dare aria alla bocca per scatenare le folle, con Benigni è così, si presenta magro dentro il suo vestito nero e la gente è in delirio.
Il suo intervento mi è sembrato   preparato poco e male, veloce, confuso, strappato, perché?
Forse anche lui è stanco di parlare di Berlusconi.
Anche Fiorello mi è sembrato per un attimo non convinto, ma forse sono solo mie interpretazioni.
Sono mostri sacri.
Adesso faranno festa.
E' bello vedere un coetaneo avere tanto successo, bravo Fiorello tieni alta la categoria di noi cinquantenni, fai vedere al mondo che possiamo essere splendidi, splendenti, come te.

martedì 6 dicembre 2011

maremoto a Porto Cervo


Tornando da un fine settimana in Val D'Orcia controllando le registrazioni di my sky mi rendo conto di avere erroneamente registrato un pezzo della trasmissione di Checco Zalone pseudonimo di Luca Pasquale Medici.
Lo avrei visto tutto lo spettacolo perché mi fa ridere, meno bravo di Fiorello ma più giovane e più comico, comicità di pancia ma chi se ne frega, solo il Signore sa quanto abbiamo bisogno di ridere.
E cosa ci canta Zalone? La canzone preventiva in caso di disastro, perché giustamente, dice che le canzoni fatte subito dopo un disastro, sull'onda dell'emotività  solitamente fanno schifo.
Parte il motivo ed è Maremoto a Porto cervo  ... geniale, come geniale è l' inserimento in video di Albano che improvvisamente irrompe nel maxi schermo.
Devo ricredermi su Zalone.
E' davvero bravo, forse la sua dimensione vera è, come per Fiorello, la grande platea.
Per il resto che dire, lo immaginate un maremoto a Porto cervo? ... Che tragedia.

giovedì 1 dicembre 2011

Ricevo da un amico e giro questa poesia di Gianni Rodari.

Gianni Rodari


Indovinami, indovino,

tu che leggi nel destino:

l’anno nuovo come sarà?

Bello, brutto o metà e metà?

Trovo stampato nei miei libroni

che avrà di certo quattro stagioni,

dodici mesi, ciascuno al suo posto,

un carnevale e un ferragosto,

e il giorno dopo il lunedì

sarà sempre un martedì.

Di più per ora scritto non trovo

nel destino dell’anno nuovo:

per il resto anche quest’anno

sarà come gli uomini lo faranno.
Come lo condurranno gli uomini che contano il nostro anno?
Cosa cercheranno di portarci via nel 2012?
Qualsiasi cosa decideranno non potranno portarci via né la speranza né le buone letture e questa è già una bella notizia