giovedì 3 novembre 2011

Renzi, Bersani, la comunicazione

Mi capita di ascoltare nella stessa mattina Renzi e Bersani.
Il primo dalla sua Firenze, il secondo da Napoli, piccole frecciate a distanza, differenze di opinione.
Ascolto entrambi, mi piace la comunicazione di Renzi è diretta, non parla il famoso e usurato politichese, arriva diretto e promette il nuovo.
Mi piace Bersani, mi è sempre piaciuto, da quando si mise d'impegno per tutelare i diritti dei consumatori.
Non sto parlando di contenuti quelli ancora non si vedono, nessuno dei due è ancora riuscito a mandare a casa il governo e sicuramente non dipende da loro.

Sto parlando di comunicazione, quella a me piace.
Mi piace Renzi quando dice che non è eliminando i vitalizi dei parlamentari che si risolve il debito pubblico, poi aggiunge che però è giusto farlo per una questione morale ... bello diretto.
Mi piace Bersani quando conclude il suo discorso facendo intervenire un giovane presidente di un'associazione che utilizza i soldi della camorra per usarli  a difesa dei disabili mentali.
La comunicazione è importante, è con quella che la destra sta governando il paese da troppo tempo con quella e con i voti di noi italiani.
Se la sinistra vuole governare deve imparare a sedurre gli italiani, e non avendo i mezzi della destra deve imparare ad andare in mezzo alla gente, come dice Bersani non affidandosi  solo alla rete, effimera e virtuale, ma andando nei posti a comunicare con ogni singola realtà.
Poi e soprattutto deve raccontare una storia credibile, non dico vera, almeno credibile.
Perché di balle ne abbiamo sentite fin troppe e non ci caschiamo più, o almeno spero.

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