mercoledì 19 ottobre 2011

distretto di polizia 11 ... la fiacca delle fiction italiane


Distretto di Polizia. E' iniziata la undicesima stagione e  ho cominciato a guardare il nuovo gruppo di attori cimentarsi con una delle serie poliziesche televisive più amate dal grande pubblico.
Ripenso con una certa nostalgia ai gruppi precedenti, al rimpianto Ricky Menphis, al grande Tirabassi, alla bellissima Pandolfi e di quel glorioso gruppo ormai, dopo la prematura dipartita del vice questore Luca Benvenuto (Simone Corrente), è rimasto solo il simpatico Marzocca.
Evidentemente il pubblico italiano è di bocca buona, si accontenta del pressapochismo, della sfilacciatura delle sceneggiature, dell'inconsistenza della trama, perché Distretto di Polizia 11 è un pò tutte queste cose, insieme ad alcune imprecisioni che la caratterizzano da sempre, come l'abitudine di questi poliziotti di estrarre la pistola con grande disinvoltura, anche quando non avrebbe nessun senso impugnarla.
Imprecisioni a parte che rendono la fiction poco realistica, il vero problema di questa serie è la scarsa vitalità e la perdita di ritmo che caratterizzava le serie precedenti.
Non c'è niente da fare, in questo paese difficilmente le cose migliorano, e mentre dall'estero arrivano telefilm sempre migliori (Luther, Loro uccidono, Prime Suspect, Genesis etc etc) noi arranchiamo e utilizziamo sempre gli stessi attori, prendendoli in prestito, per delle comparsate, alla Squadra: Federico Tocci (l'ispettore Battiston) che fa una piccolissima parte nella seconda puntata e il mitico Commissario Guerra (Massimo Bonetti) che in Distretto fa la parte del cattivo recluso.

Come mai negli ultimi anni gli attori che girano sono sempre gli stessi?
Forse perché sono quelli che piacciono di più al grande pubblico?
Non so, sinceramente qualcosa mi sfugge, accendo la televisione e mi guardo la prima puntata di Walking Dead 2,  e trovo quegli zombe  molto più realistici.

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