mercoledì 21 settembre 2011

in fondo alla palude


In Sicilia ho terminato velocemente In fondo alla palude del bravo Lansdale.
Questo autore americano poco più vecchio di me continua a stupirmi.
Il romanzo è piacevole, anche se non è uno di quelli che mi ha colpito di più, continuo a preferire la serie di Hap e Leonard fra tutti i suoi lavori.
In questo caso affronta alcuni temi caldi, razzismo in primis, e lo fa senza troppa retorica, ma con la ruvidezza che gli è congeniale.
In questo romanzo alcuni passaggi sulle abitudini alimentari e sullo stile di vita degli americani anni 30 mi ricordano molto lo stile superiore e ineguagliabile del più grande McCarthy, magari è solo una personalissima impressione, ma va bene lo stesso, perché mi piacciono talmente tanto le descrizioni di certi momenti di vita quotidiana che quasi mi sembra di essere lì mentre il agazzo protagonista estrae una tazza di panna dal pozzo.
E' un libro paludoso, sentimentale, nostalgico, rabbioso, caldo e povero di quella povertà dignitosa della generazione di americani che vivevano con poco in una remota America di confine.
Ho trovato appena artificiosi alcuni passaggi nei quali il vecchio/ ragazzo protagonista deve per forza essere testimone di fatti e momenti cruciali nel giallo.
Consigliato a chi ama l'autore


Nessun commento: