martedì 28 giugno 2011

Quel treno per Yuma



Serata estiva, libera e solitaria, decido di non scrivere, ho appena finito un romanzo e dovrei terminare una serie di racconti ma non mi decido a farlo (non amo i racconti).
In tv c'è quel treno per Yuma, Glenn Ford e un contadino onesto che sa usare la pistola e che ostinatamente lo vuole caricare su quel treno.
Un capolavoro.
C'è quasi tutto in questo piccolo cammeo del western d'annata, anno 1957, io sarei nato due anni dopo.
C'è il coraggio, quello vero, che non ostenta, non urla, non si vende, mi fa venire in mente il coraggio di certi nostri giudici uccisi dalla mafia, di certi poliziotti uccisi per averli difesi.
Non è vero che tutto  è marcio.
Non è vero che adesso è peggio.
La vigliaccheria fa parte del nostro essere uomini.
Il coraggio, il senso del giusto o del dovere capitano ancora, capitano tutti i giorni.
Basta lavorare per strada e lo incontri.
Grande film, ti ordina di non mollare.
Lo consiglierei a tanti.
Regalatevelo in una serata estiva, magari vi ricorderà qualcosa di voi che pensavate di avere perduto.


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